domenica 27 novembre 2011

ACCENTI RITMICI: sincope, contrattempo e attacchi ritmici.


L’elemento principale del discorso, oltre al suono, è il ritmo visto come alternanza di accenti forti e deboli distribuiti in tante misure o battute. Molto spesso, però, questi accenti, sono volutamente spostati dai tempi forti a quelli deboli mediante l’utilizzo di formule come la sincope, il contrattempo e gli attacchi ritmici.
Questi elementi spingono in avanti la percezione ritmica e melodica di una frase musicale. Cercheremo di essere chiari nell’esprimere queste soluzioni.
 
LA SINCOPE
Per sincope si intende lo spostamento dell’accento ritmico da quello forte a quello debole. Il suono inizia sul tempo forte e si prolunga sul quello debole. Graficamente è rappresentata da una nota, fra due di minor valore. La sensazione che si riceve è quella di percepire una spinta seguita da una sospensione.
Può essere di quattro specie:
REGOLARE: la nota di maggior valore si trova fra due di minor valore ed uguali. 
IRREGOLARE: la nota di maggior valore si trova fra note di diverso valore.
SEMPLICE: quando vi è un unico spostamento di accento.
COMPOSTA: quando gli spostamenti di accento sono almeno due.
Nei tempi ternari, semplici e composti, la sincope è formata da figure uguali. 
 
IL CONTRATTEMPO: è quell’andamento che procede in levare. Come nella sincope, anche qui vi è lo spostamento d’accento ma, mentre nella sincope il suono si prolunga sul tempo debole, qui viene troncato dalla pausa. 
   

 
ATTACCHI RITMICI
Di particolare interessi sono gli attacchi ovvero quelle formule ritmiche che possiamo usare all’inizio di un brano, di una frase o di un solo. Sono di tre tipi:
TETICO:  quando il brano inizia in battere.
ANACRUSICO o PROTETICO: quando il brano inizia in levare.
ACEFALO: quando il brano inizia, sul tempo forte, con una pausa.



Gli esempi su riportati, come detto, si riferiscono all’inizio di un brano o di una frase, seguono esempi di accenti ritmici che invece si possono incontrare alla fine.
 
TRONCO o MASCHILE: quando il brano finisce sul tempo forte.
PIANO o FEMMINILE: quando si conclude in levare.
FEMMINILIZZATO: quando la tonica o l’accordo finale viene suonato più volte.
MASCHILE FEMMINILIZZATO: quando la nota finale del brano occupa l’intera battuta.