martedì 27 febbraio 2018

TRIADI CON ESTENSIONI VISUALIZZATE SULLA TASTIERA DEL BASSO

Gli schemi che seguono sono la visualizzazione di ogni nota della triade maggiore, minore, eccedente e diminuita che, per comodità, sono espresse in C. Imparare a visualizzarle  sulla tastiera ci aiuterà ad esprimere ogni posizione senza necessariamente partire dalla tonica o finendo sulla stessa nel creare una linea di accompagnamento oppure un solo.

Per definizione una triade, di una scala, è la sovrapposizione di tre suoni: Tonica, Terza e Quinta.

TRIADE MAGGIORE
Terza maggiore seguita da una quinta giusta



TRIADE MINORE
Una terza minore seguita da una quinta giusta


TRIADE ECCEDENTE
Terza maggiore seguita da una quinta eccedente


TRIADE DIMINUITA
Una terza minore su una quinta diminuita



Abbiamo suddiviso in posizioni o registri le note presenti sulla tastiera. Sarà importante, dunque, avere una certa agilità di esecuzione delle diverse posizioni sia in verticale, eseguendo in fase ascendente e discendente ogni porzione, sia in forma di progressione ovvero alternando la fase ascendente di una posizione con la fase discendente della successiva. Aumentiamo progressivamente la velocità di esecuzione. Dopo aver imparato le triadi possiamo affrontare le tetradi, ovvero la sovrapposizione di quattro suoni per terze. Alla triade formata da 1-3-5 vi aggiungeremo la settima e avremo 1-3-5-7.

domenica 8 ottobre 2017

SOLAR: Elementi armonici (I parte)

L’analisi di un brano consiste nell’osservazione degli accordi presenti in griglia,  alla loro funzione e al rapporto che li lega alla melodia creando la giusta densità e movimento nel tessuto armonico. Tutti questi elementi determinano l’identità del brano stesso.

Credo di poter affermare che l’analisi di un brano, oggi, debba tener conto della prassi esecutiva dei diversi interpreti di questo infinito linguaggio allontanando la disciplina da quella che, per alcuni testi, viene considerata una scienza. Molti compositori, infatti, eludono i principi dell’armonia classica in funzione di un immediato impatto emotivo ed uditivo dei loro brani, il resto delle libertà se le prendono gli interpreti che pesano il loro linguaggio destrutturando e ricostruendo mondi senza apparenti regole se non quelle dei pesi armonici in funzione dell’eloquio solistico.

Solar, celeberrimo brano firmato (a quanto pare) da Miles Davis  e presente nell’album del 1954 Walkin’ è considerato uno dei primi brani del jazz moderno. Passando oltre le controversie relative all’attribuzione dello stesso, per buona pace di Chuck Wayne, non credo di sbagliare se si definisce questo un pezzo di natura squisitamente tonale e, considerando la pagina del Real Boock, che non riporta armatura di chiave  desumiamo la sua tonalità che pare indiscutibilmente in C min come si può evincere dalle prime due misure in cui, anche il tema ribadisce la tonalità di impianto. Nello specifico si può anche determinare il modo scalare e individuare i connotati della scala minore melodica ascendente vista la presenza, nel tema, del B in prima battuta e del A in seconda. Un altro elemento fondamentale nella determinazione della tonalità di impianto è la presenza della formula II V di C min nell’ultima misura che dissipano, se mai ce ne fossero, ogni dubbio sulla forma tonale o modale di questo standard.


Nel procedere con l’analisi del brano, tralasciamo momentaneamente le prime due misure ed osserviamo, nelle successive battute 3-4-5-6 la formula armonica del II V I in F. Abbiamo infatti Gmin7 a battuta 3 seguito da C7 in battuta 4 che preparano l’accordo di Fmaj7 che occupa le successive due misure (5-6). Ciò che segue è la caratteristica del brano, ovvero, il gioco di trasformazione delle terze da maggiore a minore, infatti il Fmaj7 si trasforma in Fmin7 diventando a sua volta II del nuovo centro tonale che sarà Eb maj7. Siamo in presenza di un nuovo II V I a battute 7-8-9 troviamo infatti dopo il Fmin7 il Bb7 che risolvono su Ebmaj7. A battuta 10 troviamo la reiterazione della formula, questa volta in una misura è presente il II V in Db.
Il Eb maj7 si trasforma in min7 e viene seguito da un Ab7 che risolverà sulla nuova tonica che come detto sarà un Db.
Notiamo, anche in questo caso, lo scivolamento della terza (detta modale, mediante, caratteristica..) che prepara queste modulazioni. Il brano si conclude con battuta 12 che contiene, questa volta, un II V in tonalità minore ovvero, il D min7 b5 con un G7 b9 che risolvono sulla prima delle due misure del brano che sono appunto Cmin7.
Si evince una progressione armonica discendente dei centri tonali Fmaj7, Ebmaj7 e Dbmaj7 che risolvono su Cmin quasi descrivendo una circolarità di tali centri tonali che proviamo a descrivere graficamente come segue.


Pare evidente la natura tonale del brano, non solo, ma queste formule sono espresse nel modo più secco possibile ammorbidite solo dalla formula della terza che da maggiore si trasforma in minore e crea il nuovo centro tonale.

domenica 12 febbraio 2017

In The Park Marco Boccia Trio (AlfaMusic 2017)

Questo brano è IN THE PARK, dal mio ultimo album edito da AlfaMusic (2017).




Marino Cordasco piano
Marco Boccia dublubass
Gianlivio Liberti drum



La Petite Blonde from my new album "In The Park" by Marco Boccia trio (AlfaMusic 2017)

Questo brano è inserito nel mio ultimo CD dal titolo "In The Park" pubblicato dall'etichetta romana AlfaMusic.

Buon Ascolto.






sabato 11 febbraio 2017

ULTIME PUBBLICAZIONI

Con gioia annuncio le nuove pubblicazioni che in questo mese hanno visto la luce.
I contenuti di questo blog sono finalmente diventati un libro, una guida per tutti coloro che volessero approfondire i concetti relativi alle tetradi.
Il testo lo si può ordinare nelle librerie oppure dal sito del mio editore FLORESTANO.http://www.florestanoedizioni.it/scheda-libro/marco-boccia/il-basso-9788899320300-405367.html

Presto inserirò Nuovi contenuti riferiti al testo.

martedì 6 marzo 2012

ACCORDI CON ESTENSIONI E ALTERAZIONI


Quelli che seguono sono gli accordi proiettati, con estensioni e alterazioni, sulla tastiera del basso. Sono divisi per famiglie: Maggiori, Minori,di Dominante seguiranno i Semidiminuiti e i Diminuiti.

ACCORDI MAGGIORI


Noterete che l'accordo di 6/9 suona come una pentatonica...per pianisti e chitarristi l'uso di tale accordo è praticamente scontato. Usiamolo anche noi lì dove non si invade l'efficacia della nostra linea di basso.
Interessante creare linee di basso su sequenze di accordi maggiori usando diverse posizioni e nei passaggi tra i due o più accordi.

ACCORDI MINORI



Utile esercizio è quello di suonare su un pedale e praticare le diverse posizioni scorrendo la tastiera in modo ascendente, discendente e in forma di progressione.

ACCORDI DI DOMINANTE


 In alcuni esempi possiamo diteggiare gli accordi con posizioni diagonali e scorrendo la tastiera, in modo asc. e disc. ogni due toni. L'effetto è onirico. Dominante quinta diesis. In altri casi, anche utilizzando tre tasti riusciamo ad ottenere l'area accordale.









Nella tavola precedente è presente il primo accordo di dominante con due alterazioni.

ACCORDI DI DOMINANTE CON DUE ALTERAZIONI.


 ACCORDI DI DOMINANTE CON TRE ALTERAZIONI




Qesti accordi vengono chiamati aterati, per quanto il loro uso possa sembrare inizialmente ostico, è fondamentale conoscerne la sonorità così da creare un proprio gusto tale da enfatizzare elementi accordali che caratterizzeranno il nostro fraseggio. Sarà utile partire dalla interpretazione di un singolo accordo, usando un pedale,. il secondo step potrà essere la pratica su un blues (mag e/o min) e poi sequenze accordali più complesse.

Buon divertimento!


sabato 7 gennaio 2012

BASSO ACUSTICO CORT SJB 6 FX FL NAT

SCHEDA TECNICA
 

TIPOLOGIA
Basso acustico
COSTRUZIONE
Manico saldato
SPALLA MANCANTE
Tipo veneziano
LUNGHEZZA STRUMENTO
122,5cm

PIANO ARMONICO
Abete rosso
FONDO
Palissandro
FASCE
Palissandro
TASTIERA
Palissandro (633mm)
MANICO
Mogano satinato

CAPOTASTO
Poliestere (41mm)
TASTIERA ALLA BUCA
59mm
DIAMETRO BUCA
96mm
SCALA
34”
CORDA VIBRANTE
864mm
TRUSSROD
Regolabile

PONTE
Palissandro
PONTICELLO
Osso
CHIAVI
HIPSHOT cromate/satinate
CORDE
GHS bass string (40,56,76,96) ramate
FINITURE
Avorio/madreperla/poliestere

ELETTRONICA
FISHMAN PERFIX PLUS-T     
(con accordatore)
DOTAZINE
Chiave a L tendi manico con foglio illustrativo, libretto istruzioni FISHMAN, ponticello e piolo sostitutivo, batteria 9volt




 
Il basso si presenta ben assemblato e armonico nelle forme. La spalla mancante, di tipo veneziano, dona slancio alla linea dello strumento. Piacevole la discreta presenza delle finiture in avorio per il logo ed il fregio. La madreperla adorna la circonferenza della buca e, a ben guardare, la madreperla, è presente anche sul fondo, nella misura di un sottile filo che corre lungo il centro e termina sulla noce, lì dove è intagliata, sul legno grezzo, la “C” di Cort. Sulla paletta, oltre al logo e al fregio, sono presenti le chiavi cromate/satinate e disposte a coppia sulla stessa.
I legni utilizzati sono il palissandro per il fondo e le fasce, il mogano satinato per il manico. Il piano armonico è di abete rosso che, con l’intersezione della tastiera in palissandro, crea un ottimo contrasto cromatico. Il ponte, anch’esso in palissandro, alloggia il ponticello e i pioli ferma corde color crema. Robusto, solido e dall’aspetto compatto si amalgama, perfettamente alla sobria estetica generale. 



Prendo lo strumento, è leggero. A corde vuote sembra sonoro, con timbri profondi ma nitidi e gli armonici, ben impastati, sembrano brillanti e bilanciati. Ho subito un’impressione positiva in merito alla tensione delle corde. Queste sembrano tese, tanto quanto basta, per esprimere una cavata energica e sicura ma anche, suonando più vicino al manico, morbida e rotonda. La stessa impressione continuo ad averla suonando qualche nota utilizzando la mano sinistra. Mi rendo conto che il settaggio proposto dall’azienda è ottimo, ovvero, corde basse che vibrano senza alcuna interferenza con la tastiera. Il suono è convincente e, le generose dimensioni della cassa, rendono il volume acustico più che soddisfacente. La mano scorre su tutti i tasti (sono 23) e l’equilibrio, notato inizialmente, si fa sempre più concreto. Mi diverto a suonarlo, è piacevole e mai impastato. La tastiera, perfettamente liscia, consente di modulare il suono con le sfumature timbriche tipiche di un freetless e nonostante l’intercorda di quasi due centimetri non si notano impedimenti nel fraseggio veloce, sia per scale che arpeggi, agevolati da un raggio di curvatura non troppo accentuato (anche in questo caso poco più di due centimetri). Ottimo l’equilibrio fra i registri in cui non si rilevano sbalzi timbrici fra le prime posizioni e quelle più acute. Lo strumento canta con eleganza e fluidità. Equilibrio, semplicità e scorrevolezza sembrano i principi guida del Cort SJB 6 FX FL NAT.

Procedo con il test usando un Markbass AC 101 (in flat). Il sistema, presente sullo strumento, è un FISHMAN PREFIX PLUS-T con accordatore (pila e libretto guida in dotazione) alloggiato sulla fascia superiore dello stesso. Sono stupefatto dai colori e dalle possibilità timbriche che l’equalizzatore offre. Gioco con le bande e trovo già una notevole gamma di sonorità che vale la pena sperimentare.  Si ottengono modalità idonee per il Fingerstyle accentuando bass e treble così da ottenere una sonorità brillante e pastosa. Abbassando il countur e alzando rispettivamente bass, treble e brillance, si ottiene un suono profondo e indirizzato alla enfatizzazione dei toni gravi. Di quest’ultimo modo va sottolineato l’attacco assolutamente preciso ed incisivo, mai perdendo la caratteristica del suono acustico. Ho la sensazione che il FISHMAN PREFIX PLUS-T sia un ulteriore punto di forza del Cort SJB 6 FX FL NAT. C’è, dunque, da divertirsi nell’esplorare le differenti soluzioni che offre il FISHMAN che rende lo strumento assolutamente versatile e utilizzabile in diversi generi che possono, a mio avviso, andare dal pop al folk alla musica etnica con un sound raffinato che non imita il contrabbasso né, tanto meno, il basso elettrico.



Va aggiunto che il FISHMAN dispone di un potenziometro Notch control che va ad incidere sul feedback e un Phase switch che, in più, migliora i bassi suonando a volumi contenuti. In fine l’accordatore è la ciliegina sulla torta, quella comodità funzionale che consente di monitorare costantemente l’intonazione e, il Low battery indicator, ci avvisa quando la batteria inizia ad esaurirsi.
Concludendo, mi pare di poter dire che il Cort SJB 6 FX FL NAT sia uno strumento ben riuscito e facile da suonare. L’approccio è semplice e può accontentare le esigenze dei principianti ma anche di quei professionisti che, versatili nella loro ricerca artistica, vogliono sperimentarsi in diversi generi esplorando timbri e sfumature sonore sia sui palchi che in studio.
Della stessa serie è disponibile anche la versione con i tasti.
 
Eletrical Specifications

Nominal imput level
-20dBV
Input Impedance
20MOhm

Output impedance
Less than 3.5kOhm
Nominal Output Level
-12dBV
THD
Less than.04%,-20dBV input
Noise Floor
-97dBV
Dynamic Range
104 dB
Battery Life
150hrs (tuner off)

Notch Filter Range
30Hz-300Hz (-15dB)
Bass Control Frequency
60Hz
TrebleControl Frequency
10kHz
Contour Control Frequency
250Hz-3kHz; Q=0.5
Brillance Control Frequency
10kHz; Q=0.5
(dati offerti dalla casa produttrice www.fishman.com)
 
Distribuito da BACKLINE (www.backline.it)
Prezzo consigliato € 529,00
Altri modelli disponibili: SJB 5 F, SJG 6 FX.