domenica 8 ottobre 2017

SOLAR: Elementi armonici (I parte)

L’analisi di un brano consiste nell’osservazione degli accordi presenti in griglia,  alla loro funzione e al rapporto che li lega alla melodia creando la giusta densità e movimento nel tessuto armonico. Tutti questi elementi determinano l’identità del brano stesso.

Credo di poter affermare che l’analisi di un brano, oggi, debba tener conto della prassi esecutiva dei diversi interpreti di questo infinito linguaggio allontanando la disciplina da quella che, per alcuni testi, viene considerata una scienza. Molti compositori, infatti, eludono i principi dell’armonia classica in funzione di un immediato impatto emotivo ed uditivo dei loro brani, il resto delle libertà se le prendono gli interpreti che pesano il loro linguaggio destrutturando e ricostruendo mondi senza apparenti regole se non quelle dei pesi armonici in funzione dell’eloquio solistico.

Solar, celeberrimo brano firmato (a quanto pare) da Miles Davis  e presente nell’album del 1954 Walkin’ è considerato uno dei primi brani del jazz moderno. Passando oltre le controversie relative all’attribuzione dello stesso, per buona pace di Chuck Wayne, non credo di sbagliare se si definisce questo un pezzo di natura squisitamente tonale e, considerando la pagina del Real Boock, che non riporta armatura di chiave  desumiamo la sua tonalità che pare indiscutibilmente in C min come si può evincere dalle prime due misure in cui, anche il tema ribadisce la tonalità di impianto. Nello specifico si può anche determinare il modo scalare e individuare i connotati della scala minore melodica ascendente vista la presenza, nel tema, del B in prima battuta e del A in seconda. Un altro elemento fondamentale nella determinazione della tonalità di impianto è la presenza della formula II V di C min nell’ultima misura che dissipano, se mai ce ne fossero, ogni dubbio sulla forma tonale o modale di questo standard.


Nel procedere con l’analisi del brano, tralasciamo momentaneamente le prime due misure ed osserviamo, nelle successive battute 3-4-5-6 la formula armonica del II V I in F. Abbiamo infatti Gmin7 a battuta 3 seguito da C7 in battuta 4 che preparano l’accordo di Fmaj7 che occupa le successive due misure (5-6). Ciò che segue è la caratteristica del brano, ovvero, il gioco di trasformazione delle terze da maggiore a minore, infatti il Fmaj7 si trasforma in Fmin7 diventando a sua volta II del nuovo centro tonale che sarà Eb maj7. Siamo in presenza di un nuovo II V I a battute 7-8-9 troviamo infatti dopo il Fmin7 il Bb7 che risolvono su Ebmaj7. A battuta 10 troviamo la reiterazione della formula, questa volta in una misura è presente il II V in Db.
Il Eb maj7 si trasforma in min7 e viene seguito da un Ab7 che risolverà sulla nuova tonica che come detto sarà un Db.
Notiamo, anche in questo caso, lo scivolamento della terza (detta modale, mediante, caratteristica..) che prepara queste modulazioni. Il brano si conclude con battuta 12 che contiene, questa volta, un II V in tonalità minore ovvero, il D min7 b5 con un G7 b9 che risolvono sulla prima delle due misure del brano che sono appunto Cmin7.
Si evince una progressione armonica discendente dei centri tonali Fmaj7, Ebmaj7 e Dbmaj7 che risolvono su Cmin quasi descrivendo una circolarità di tali centri tonali che proviamo a descrivere graficamente come segue.


Pare evidente la natura tonale del brano, non solo, ma queste formule sono espresse nel modo più secco possibile ammorbidite solo dalla formula della terza che da maggiore si trasforma in minore e crea il nuovo centro tonale.