L’analisi di un
brano consiste nell’osservazione degli accordi presenti in griglia, alla loro funzione e al rapporto che li lega
alla melodia creando la giusta densità e movimento nel tessuto armonico. Tutti
questi elementi determinano l’identità del brano stesso.
Credo di poter affermare che l’analisi di un brano,
oggi, debba tener conto della prassi esecutiva dei diversi interpreti di questo
infinito linguaggio allontanando la disciplina da quella che, per alcuni testi,
viene considerata una scienza. Molti compositori, infatti, eludono i principi
dell’armonia classica in funzione di un immediato impatto emotivo ed uditivo
dei loro brani, il resto delle libertà se le prendono gli interpreti che pesano
il loro linguaggio destrutturando e ricostruendo mondi senza apparenti regole
se non quelle dei pesi armonici in funzione dell’eloquio solistico.
Solar,
celeberrimo brano firmato (a quanto pare) da Miles Davis e presente nell’album del 1954 Walkin’ è considerato uno dei primi
brani del jazz moderno. Passando oltre le controversie relative
all’attribuzione dello stesso, per buona pace di Chuck Wayne, non credo di
sbagliare se si definisce questo un pezzo di natura squisitamente tonale e,
considerando la pagina del Real Boock, che non riporta armatura di chiave desumiamo la sua tonalità che pare indiscutibilmente
in C min come si può evincere dalle
prime due misure in cui, anche il tema ribadisce la tonalità di impianto. Nello
specifico si può anche determinare il modo scalare e individuare i connotati
della scala minore melodica ascendente vista la presenza, nel tema, del B in prima battuta e del A in seconda. Un altro elemento
fondamentale nella determinazione della tonalità di impianto è la presenza
della formula II V di C min nell’ultima
misura che dissipano, se mai ce ne fossero, ogni dubbio sulla forma tonale o
modale di questo standard.
Nel procedere con
l’analisi del brano, tralasciamo momentaneamente le prime due misure ed
osserviamo, nelle successive battute 3-4-5-6 la formula armonica del II V I in F. Abbiamo infatti Gmin7
a battuta 3 seguito da C7 in battuta
4 che preparano l’accordo di Fmaj7 che
occupa le successive due misure (5-6). Ciò che segue è la caratteristica del
brano, ovvero, il gioco di trasformazione delle terze da maggiore a minore,
infatti il Fmaj7 si trasforma in Fmin7 diventando a sua volta II del nuovo centro tonale che sarà Eb maj7. Siamo in presenza di un nuovo II V I a battute 7-8-9 troviamo infatti
dopo il Fmin7 il Bb7 che risolvono
su Ebmaj7. A battuta 10 troviamo la
reiterazione della formula, questa volta in una misura è presente il II V in Db.
Il Eb maj7 si trasforma in min7 e viene seguito da un Ab7 che risolverà sulla nuova tonica
che come detto sarà un Db.
Notiamo, anche in
questo caso, lo scivolamento della terza (detta modale, mediante,
caratteristica..) che prepara queste modulazioni. Il brano si conclude con
battuta 12 che contiene, questa volta, un II V in tonalità minore ovvero, il D min7 b5 con un G7 b9 che risolvono sulla prima delle due misure del brano che sono
appunto Cmin7.
Si evince una
progressione armonica discendente dei centri tonali Fmaj7, Ebmaj7 e Dbmaj7 che
risolvono su Cmin quasi descrivendo
una circolarità di tali centri tonali che proviamo a descrivere graficamente
come segue.
Pare evidente la
natura tonale del brano, non solo, ma queste formule sono espresse nel modo più
secco possibile ammorbidite solo dalla formula della terza che da maggiore si
trasforma in minore e crea il nuovo centro tonale.